EUPHORBIA STELLATA
Euphorbia che in natura, originaria del Sudafrica, cresce con il caudice sotterraneo mentre in coltivazione si tiene esterno per evitare che marcisca. Se si azzarda una coltivazione con caudice interrato nel substrato si potrebbe avere una crescita più veloce. Emette numerosi rami lunghi fino a 20 cm di colore verde con striature più scure con due file di spine a coppie. I ciazi sono di colore verde giallo e spuntano all'apice del ramo. I frutti maturi esplodono lanciando i semi anche ad un metro di distanza. Gradisce la mezz'ombra e solamente qualche ora di sole diretto del mattino. Va coltivata in un vaso più profondo che largo. Preferisce un substrato ben drenato per evitare che il caudice marcisca. In inverno va ricoverata dove la temperatura non possa scendere mai sotto ai 5 gradi centigradi senza esser mai annaffiata ed in questo periodo potrebbe perdere i rami. La pianta è in salute quando il caudice rimane gonfio o leggerissimamente morbido al tatto. Si moltiplica per seme oppure per talea di foglia ma in quest'ultimo caso potrebbe non formare un caudice.
euphorbia stellispina
Euphorbia stellispina
Pianta conosciuta anche con il nome di Euphorbia stellaespina.
Caratterizzata principalmente dalle spine che ricordano una stella dalle 3 alle 5 punte. Impossibile da confondere con altre Euphorbia.
Arriva ad un'altezza di 45 cm e già dai 10 cm circa inizia a lignificare alla base e a pollonare dal basso. Pianta di difficile coltivazione anche per i più esperti. Va coltivata in mezz'ombra: nè in pieno sole altrimenti tende a scottarsi fino a morire, nè all'ombra in quanto tende a eziolare ed a piegarsi verso il sole. Fiori che nascono dalle spine nuove ancora da indurirsi. Pianta dioica (maschio e femmina su 2 esemplari distinti). Temperatura minima invernale di 10°C e durante il riposo invernale non va annaffiata.
Caratterizzata principalmente dalle spine che ricordano una stella dalle 3 alle 5 punte. Impossibile da confondere con altre Euphorbia.
Arriva ad un'altezza di 45 cm e già dai 10 cm circa inizia a lignificare alla base e a pollonare dal basso. Pianta di difficile coltivazione anche per i più esperti. Va coltivata in mezz'ombra: nè in pieno sole altrimenti tende a scottarsi fino a morire, nè all'ombra in quanto tende a eziolare ed a piegarsi verso il sole. Fiori che nascono dalle spine nuove ancora da indurirsi. Pianta dioica (maschio e femmina su 2 esemplari distinti). Temperatura minima invernale di 10°C e durante il riposo invernale non va annaffiata.
Euphorbia stenoclada
Euphorbia stenoclada
Euphorbia che in natura cresce fino a 4 m di altezza diventando un imponente albero con un bel tronco come base. Anche in coltivazione raggiunge altezza non indifferenti. Epidermide verde-grigia. Possiede molteplici aculei per ogni ramo. Va coltivata a mezz'ombra quando è di piccole dimensioni, in pieno sole dopo una certa altezza, solo dopo averla abituata gradatamente, in quanto tende a scottarsi. Euphorbia originaria del Madagascar, ha due varietà in due areali differenti: ssp. stenoclada e ssp. ambatofinandranae. Minima invernale 15°C. Nei periodi di crescita, quando viene annaffiata, i rami diventano gonfi e duri, tali da non riuscire a piegarli con le mani, mentre, dopo qualche mese di riposo, si riescono a piegare. Durante il riposo non va annaffiata, di solito, ma se dimagrisce troppo ed è tenuta in appartamento, ad una temperatura di 20°C, si può annaffiare un po' prima di maggio, quando la si metterà fuori.
Euphorbia submammillaris
Euphorbia submammillaris, ciazi
Euphorbia di media difficoltà in quanto tende a eziolare con facilità se non è coltivata nella maniera corretta e non riposa senza esser annaffiata. Periodo di riposo ad una minima di 6°C da fine settembre a inizio maggio durante il quale non dimagrisce più di tanto.
Fusti molto più grandi rispetto alla forma pfersdorfii e con molte più spine. Ha un fusto centrale che ramifica dal basso: i rami tendono ed esser grandi come quello centrale. Arriva a 20 cm d'altezza. Ciazi rossi. Da non confondere con l'Euphorbia fimbriata poichè i fusti di quest'ultima raggiungono altezze molto più grandi, i rami hanno molte meno spine e i tubercoli risultano differenti.
Fusti molto più grandi rispetto alla forma pfersdorfii e con molte più spine. Ha un fusto centrale che ramifica dal basso: i rami tendono ed esser grandi come quello centrale. Arriva a 20 cm d'altezza. Ciazi rossi. Da non confondere con l'Euphorbia fimbriata poichè i fusti di quest'ultima raggiungono altezze molto più grandi, i rami hanno molte meno spine e i tubercoli risultano differenti.
euphorbia submammillaris forma pfersdorfii
Euphorbia submammillaris forma pfersdorfii
Euphorbia di media difficoltà in quanto un coltivatore con poca esperienza tenderebbe ad annaffiarla nel periodo di riposo, sopra i 6°C, poiché sembra mostrare segni di sofferenza. In realtà anche se dimagrisce e i fusti si piegano non bisogna annaffiarla da circa fine settembre a agli inizi di maggio quando le temperature risalgono. Va coltivata a mezz'ombra in quanto arriva massimo a 20 cm d'altezza. Col tempo crea cespugli. Ogni fusto ha davvero pochissime spine. Pianta dioica. Rispetto all'Euphorbia submammillaris i fusti sono molto più sottili, più ramificati e con molte meno spine.
Euphorbia 'sunrise'
Euphorbia sunrise
Ibrido molto particolare per le sfumature centrali nel fusto e nei rami. Tende a ramificare già da piccola. Spine molto corte, quasi assenti. Nel fusto e rami si possono distinguere i periodi di crescita notando le strozzature regolari di fine stagione. Da coltivare a mezz'ombra (significa qualche ora di sole al giorno). Molti tendono a confonderla con l'Euphorbia grandialata. Minima invernale di 12°C e durante il riposo non va annaffiata anche se tende a dimagrire leggermente.